Ingredienti: Flessibilità, Snellezza, Pianificazione

Questo è un incontro che può creare un grande cambiamento nel responsabile e nell’impresa.
Nei precedenti lavori ci siamo detti molte volte che le cose cambiano anche se noi non lo vogliamo, che le cose che ci accadono intorno, accadono e basta, che lo vogliamo o no; e così è aumentato il costo dell’energia dovuto a fattori a noi esterni ed estranei, e così siamo dovuti passare attraverso il triste periodo della pandemia, e siamo passati anche attraverso ai grandi sconvolgimenti tecnologici come l’uso quotidiano dell’informatica diffusa e dei social, e si potrebbe continuare all’infinito.
La domanda che è logico porsi è “abbiamo fatto abbastanza per adeguare l’azienda, la sua struttura e noi stessi per creare le condizioni per trarre vantaggi dall’evoluzione?”
“Possiamo fare di più?”
“La nostra struttura, ambiente di lavoro, personale, macchine e tecnologia, può essere considerata adeguata?”
Prendiamo un poco di tempo per rifletterci.
È del tutto naturale che in qualche cosa siamo carenti o che “ci stiamo ancora lavorando”, quello che non possiamo evitare né procrastinare è la presa di coscienza del problema perché, se riusciamo a farlo, abbiamo iniziato a risolvere il problema; mentre, se non lo facessimo, al contrario, rimarremmo indietro rispetto agli altri, e, la distanza, col tempo, aumenterebbe.

Questa fase di pensiero e riflessione è chiamata “Incontro con me stesso” e dovremmo farlo tutti una volta per settimana, in ambiente protetto, in cui sia impossibile agli altri disturbarci, per permettere alla nostra mente di rivedere i problemi incontrati negli ultimi giorni, alle soluzioni trovate ed alla loro efficacia, alle possibilità di evitarli in futuro e, via via, andando indietro nel tempo, risalire alle previsioni di inizio mese e ancora più indietro, fino alle verifiche di ciò che poteva essere fatto meglio e di ciò che è stato fatto bene per trarne insegnamento e ripeterlo oppure implementarlo definitivamente come nuova linea guida.

Sarebbe opportuno scrivere tutto ciò che esce da questo incontro con noi stessi per successive valutazioni e per creare una specie di diario dell’imprenditore da cui si potranno attingere idee, informazioni e ricordi che altrimenti andrebbero perduti e che, invece, costituiranno un vero valore. Da tutto questo ha origine un modo diverso di fare impresa, un modo concentrato sul risultato, aperto al lavoro sul commerciale così come sul lato interno, per ottimizzare e rinnovare costi e processi, inteso a motivare i collaboratori e sviluppare capacità e risorse.
Sento un voce di qualcuno che sembra dire: Ok, va bene, ma se non sono solo chiacchiere, da dove si comincia?
A dire la verità non ci vuole poi molto, solo buona volontà e tanta determinazione.

Il primo passo è la flessibilità , una delle caratteristiche più preziose di ogni azienda perché consente di resistere ai momenti difficili, come le canne nel vento che si piegano restando dove sono, e di cogliere le opportunità di sviluppo, organizzando meglio le risorse, adeguando la produzione o magari, utilizzando meglio il personale.
Il secondo punto è la snellezza, cioè la capacità di reagire ad una crisi o ad una opportunità con grande rapidità e capacità decisionale, in grado di modificare, aggiornare e perfino sostituire l’area aziendale meno vivace e reattiva.
La situazione odierna del commercio, del lavoro in genere, del turismo, delle famiglie, di noi tutti, è improntata alla velocità di reazione: ciò che è richiesto oggi, forse lo sarà anche domani ma non oltre, è possibile che già la prossima settimana ci sia altro, più nuovo e più interessante da seguire.
Flessibilità e snellezza sono la base della nuova impresa, pronta a crescere nelle difficoltà di oggi e a cogliere le opportunità che si presenteranno domani.

Immaginiamo la nostra azienda come una classe di studenti e mettiamoci al posto dell’Insegnante: dovremmo essere flessibili per superare contestazioni o reazioni, rapidi nell’azione nei momenti di calma e attenzione o di curiosità e capaci di organizzare le nostre lezioni con il risultato da ottenere ben chiaro in mente.
Alla fine, emerge sempre un punto chiave: la Pianificazione.
Pianifichiamo i passaggi che intendiamo compiere, pensiamo ai dettagli ed alle conseguenze, rimaniamo connessi al problema e continuiamo ad immaginare possibili situazioni diverse ed alle svariate implicazioni. Più siamo disposti a farlo, migliori saranno i risultati.

Albert Einstein ci ha lasciato in eredità alcune frasi che possono aiutarci in questo passaggio, confermando implicitamente l’importanza della riflessione e delle valutazioni:

“Non è che io sia così intelligente, è solo che rimango con i problemi più a lungo.”

“Penso e ripenso per mesi e anni. Novantanove volte la conclusione è falsa. La centesima volta ho ragione.”

Dimostrandoci come sia normale passare da mille tentativi per arrivare alla soluzione.
del resto, nessuno ha dubbi io credo, sappiamo bene che non esistono certezze, né strade facili, né successi garantiti, tutto dipende dalla perseveranza.

Per le novità fiscali, dirò che sembra ce ne siano anche troppe tutte insieme, ma il percorso legislativo è appena iniziato e ogni giorno sembra che cambi qualcosa. La posizione dello Studio è di attendere la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e non fidarsi delle anticipazioni giornalistiche.

Con questo vi saluto care amiche e cari amici e vi do appuntamento alla prossima Newsletter del mese di Dicembre quando parleremo anche di Auguri e panettoni.