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Il paradosso di J.M.Keynes

da | 16 Mag 2022

La dieta dell’informazione

Probabilmente ognuno di noi ne è già consapevole, ma sono sicuro che un piccolo stimolo, ogni tanto, ci aiuti a far meglio. Mi riferisco all’abitudine al regime alimentare corretto e al fatto che ci si sente doppiamente bene quando siamo ligi all’impegno. Mi è capitato di leggere recentemente un interessante parallelo fra l’attenzione che dedichiamo al comportamento alimentare, cui riconosciamo indubbia utilità, e la scarsa attenzione che sfortunatamente ci contraddistingue nella scelta dei canali d’informazione. Nessuno prenderebbe un dépliant di McDonald’s per preparare il suo sano programma alimentare, ma capita a tutti di passare in TV per un talk-show creato soltanto per fare audience, negativo e spesso falso sotto ogni aspetto, oppure di leggere articoli non documentati o interviste a persone che non avrebbero titolo per parlare. Ecco qua il suggerimento: per le fonti d’informazione usiamo lo stesso criterio e la stessa attenzione che poniamo nella scelta degli alimenti, cibo per il corpo e cibo per la mente.

Organizzazione: Le linee guida

Abbiamo detto che le linee guida sono semplici elenchi di compiti da eseguire in ordine e davvero non sembra poi questa gran cosa. Il fatto è che, come prima cosa, devono essere fatte bene, occorre pazienza e riflessione, motivazione e buona volontà… insomma, bisogna crederci! E poi c’è anche un’altra cosa: una volta fatte non sono inossidabili, non sono eterne, tutt’altro, necessitano di continua manutenzione, devono essere sempre aggiornate. E a questo punto arriva la buona notizia: le linee guida estraggono creatività! Mentre si costruiscono e quando si aggiornano ci fanno pensare, anche nostro malgrado, ai compiti che stiamo organizzando: già questo ci porta ad esaminare il processo, ad una verifica dei passaggi, ad eliminarne uno, magari, o forse ad aggiungerne un altro per ottenere un risparmio di tempo nelle fasi successive. Se cominciamo a crederci, poi perfezioneremo la tecnica, infine i risultati non mancheranno!

L’area di conforto

Abbiamo già detto che preferiamo continuare a vedere le cose come le abbiamo sempre viste, a non cambiare le abitudini che finora ci hanno accompagnato, è vero, ma se vogliamo dare una svolta, se pensiamo che il mondo intorno a noi cambia continuamente, troveremo evidente la necessità di adeguarci, di considerare ogni nostro comportamento, perfino ogni nostra decisione, legata al momento in cui fu presa e non necessariamente la migliore in ogni momento. È probabile che oggi le condizioni del contesto siano diverse e che, nella stessa situazione, ci dobbiamo comportare diversamente, dovremmo forse prendere un’altra direzione, non dare per scontato il buon esito del passato.

Il paradosso di J.M.Keynes

Il paradosso è presente nella Teoria Generale. “Se il tesoro si mettesse a riempire di biglietti di banca vecchie bottiglie e le sotterrasse a una profondità adatta in miniere di carbone abbandonate; se queste fossero poi riempite fino alla superficie con rifiuti di città e si lasciasse all’iniziativa privata lo scavar fuori di nuovo i biglietti, non dovrebbe più esserci disoccupazione e, tenendo conto degli effetti secondari, il reddito reale e anche la ricchezza capitale della società diventerebbero probabilmente assai maggiori. Effettivamente sarebbe più sensato costruire case o simili: ma se per far ciò si incontrassero difficoltà politiche o pratiche, quanto sopra sarebbe comunque meglio di niente”. Al di là dell’eleganza formale che ne esalta la resa, è lo spirito del paradosso che va recepito: per far uscire l’economia da una fase congiunturale, non è importante come il denaro pubblico venga speso purché sia comunque speso. Per chi mette in dubbio l’utilità degli aiuti alle imprese, alle famiglie e per le ristrutturazioni, questa è una buona lettura.

 

“Non sempre cambiare equivale a migliorare, ma per migliorare bisogna cambiare.”
Winston Churchill