Oggi parliamo di marketing, parliamo dell’importanza di farci conoscere, di far sapere agli altri cosa facciamo e come riusciamo a farlo, quanto ci piace farlo ed anche perché lo facciamo.
Può darsi che a qualcuno venga in mente la frase “È il mio lavoro, per forza lo faccio”; se è così quel lavoro non ti entusiasma e hai due possibilità, cercare qualcosa di interessante in quel lavoro che non hai ancora scoperto oppure rivolgere lo sguardo altrove; ma se siete interessati al vostro lavoro e ci trovate sempre qualcosa di nuovo, qualcosa che potrebbe essere migliorato, qualcosa da imparare, allora dovete per forza imparare qualcosa dal pensiero di Theodore Levitt.
Dopo gli studi ed il dottorato inizia l’attività come professore universitario e, caso unico nella storia economica, diventa famoso per un unico, tutto sommato breve, articolo pubblicato nel 1959 sulla Harvard Business Review dal titolo “Marketing Myopia”, la miopia del marketing, che irruppe nel mondo accademico e fra i manager in tutto il mondo con una forza devastante.
Egli sostenne, per la prima volta, una tesi considerata insostenibile, il marketing era miope, l’azienda era miope, il management era miope se non metteva al primo posto i bisogni del cliente e non le proprie necessità.
Del resto, riflettiamo con calma, se abbiamo camere da occupare è essenziale considerare le esigenze di pulizia, la qualità degli ambienti comuni, l’illuminazione, perfino il buon profumo di lavanda che tanto piace a chi entra … sbagliato! Al primo posto i bisogni del cliente, non le nostre esigenze, perciò sposteremo gli orari delle pulizie, cambieremo la disposizione dei mobili e delle luci, ed anche l’aroma, se questo serve ad orientare l’attività in quella direzione!
Se sei un professionista, un architetto o un ingegnere, certamente dovrai adeguarti agli orari degli Enti Pubblici con cui ti confronti, e senz’altro avrai una sala d’aspetto in Studio e non sempre potrai rispettare l’orario degli appuntamenti o la scadenza degli impegni… ma non va bene! Orientandoti ai bisogni del cliente, dovrai prevedere i ritardi in Regione o in Comune e farli presente in anticipo, i locali dello Studio saranno accoglienti e metteranno clienti e personale a loro agio e, infine, gli orari e le scadenze saranno sempre rispettate.
Se si parla di Imprese di Produzione, artigianale o industriale, sembra addirittura che il problema si complichi non poco; pensiamo all’eterno contrasto fra l’Ufficio Vendite ed i Rappresentanti e l’Ufficio Commerciale: in produzione si tenta di dire NO a tutte le variazioni proposte dai venditori, i venditori tendono ad accordare tutte le richieste dei clienti. Come uscirne?
Secondo Theodore Levitt, la vera miopia dell’azienda è l’incapacità di vedere i cambiamenti del mercato, di ascoltare e capire le esigenze dei clienti, di pensare e analizzare alle percezioni ed ai bisogni dei consumatori. In questo modo ci viene fornita la risposta, ogni Impresa che crede nel successo dovrà utilizzare questo schema mentale, dovrà mettersi dalla parte dei suoi clienti, combattere la sua miopia, vincere le resistenze al cambiamento.
La natura, il mondo, le persone, tutto è in eterno movimento intorno a noi, perciò rimanere fermi, in pratica è come arretrare rispetto agli altri, dar loro il nostro posto, a poco a poco uscire dal mercato, rinunciare alla nostra attività per esclusione.
Il messaggio di Theodore Levitt ad ogni Imprenditore è che
“Tutta l’impresa dev’essere considerata un organismo di creazione e soddisfazione del cliente”
“Vendere non è marketing. L’intero processo aziendale è uno sforzo integrato per scoprire, creare, suscitare e soddisfare i bisogni dei clienti”.
Scavando in queste parole non troviamo soltanto quello che appare in superficie, cioè di avere la massima cura dei bisogni dei clienti, ma c’è dell’altro, il vero nucleo del suo messaggio è nascosto e lo comprendiamo quando riflettiamo sulle parole “sforzo integrato” e “scoprire, suscitare” perché la differenza con i nostri competitori è proprio qui, adagiata nel nostro riposante benessere abituale, che noi dovremo combattere, che noi dovremo contrastare con energia applicando uno sforzo integrato potente, riunendo e informando tutti i collaboratori, spingendoli verso una comprensione lucida e condivisa del pensiero di Levitt, volta a scoprire e perfino a suscitare i desideri dei clienti, che non sono facili da scoprire, non sono evidenti, occorre esame, analisi e riflessione, un rilevante sforzo comune.
Ecco come si arriva al risultato.
Per raggiungere il successo occorre salire sulle spalle dei giganti, i grandi pensatori che aprono la strada che ognuno potrà poi percorrere.
Theodore Levitt ha successivamente affrontato il tema della globalizzazione, uno dei primi ad usare questo termine, ha fatto parte dell’Università di Harvard e ha diretto la Harvard Business Review, riscuotendo un successo planetario e molti riconoscimenti di eccellenza.
“Chi pensa positivo vede l’invisibile, sente l’intangibile e raggiunge l’impossibile.” – Winston Churchill